Allen Jones (Southampton, 1937) è un artista inglese tra i fondatori della Pop Art britannica.

Il movimento della Pop Art vide i primi fermenti a Londra con la mostra This is Tomorrow alla Whitechapel Art Gallery (1956). L'esplorazione della cultura popolare e l'avvalersi di tecniche pittoriche derivate dalla pubblicità e dai prodotti di consumo, oltre che dal cinema e dalla fotografia, si univa a un linguaggio giocoso ed esuberante che intendeva porre l'attenzione sugli oggetti e le immagini di uso comune fino ad allora non considerati soggetti d'arte. All'epoca studente al Royal College of Art, da cui fu poi espulso, Allen Jones prese parte all'esposizione Young Contemporaries del 1961, evento annuale della Royal Society of British Artists, dove con le loro opere il gruppo di artisti presenti, tra cui David Hockney e Peter Phillips, diede l'avvio ufficiale alla Pop Art britannica, che si caratterizza per il suo modo innovativo di porsi in maniera critica di fronte alle immagini dei mass media. Inizialmente attratto dall'arte di Matisse, Robert Delaunay, Vasilij Kandinskij e Paul Klee, Allen Jones riprende le libere configurazioni di masse cromatiche e le forme sfuggenti per definire dal 1963 una pittura dalla tematica di lirica evocazione erotica, ponendo come suo emblema le coppie prima e poi le singole figure femminili che sostituiscono i gruppi di dipinti dedicati agli autobus (Bus, 1962), alle automobili, agli aeroplani, ai paracadutisti. Attirato dall'Espressionismo astratto ed incuriosito dagli sviluppi della Pop Art americana di Andy Warhol, Robert Indiana e Claes Oldenburg, nel 1964 Allen Jones decide di trasferirsi a New York dove si stabilisce in un atelier del famoso Chelsea Hotel. È in quel periodo che si rafforza l'amicizia con Peter Phillips e che la sua arte si focalizza sempre di più su quei temi sensuali e carichi di ironia che caratterizzano tutta la sua opera. A partire dal 1966 First Step si concentra sulle sculture in fibra di vetro, stilizzate e fortemente erotiche, che raffigurano donne vestite in abiti succinti intente a svolgere il ruolo di oggetti di arredamento, come nella celebre opera Hatstand, Table, Chair (1969) che scatenerà una serie di proteste. Negli anni in cui il femminismo inizia a prendere piede, Jones viene di fatto bersagliato dal pubblico, nonostante una dichiarazione del 1975 con cui manifesta come il suo intento sia quello di scuotere lo spettatore, offrendo un'alternativa alla tradizionale scultura figurativa che fosse libera da preconcetti.

 

La sua arte ironica, straniante e sfrontata, ma mai morbosa, lo rende noto a livello internazionale, tanto da portare Stanley Kubrick ad imitare alcune sue opere per la scenografia di alcune scene del film Arancia Meccanica (1971), come quelle del "Korowa Milk Bar". Pur non avendo direttamente partecipato a quel progetto, in seguito Allen Jones collabora in prima persona ad una serie di scenografie tra cui quelle del film Maîtresse di Barbet Schroeder (1975) e quella di Signed in Red per il Royal Ballet di Londra.

Lo stesso Allen Jones dichiara in un intervista del 1988 rilasciata alla Fondazione Trussardi: «sono molto attratto dalle situazioni collegate a rappresentazioni artistiche artificiali che hanno luogo in spazi delimitati e poco profondi, come ad esempio il palco. Mi interessa il concetto di performance legato all'artificialità della figura, soprattutto quando rappresentano se stesse come nel balletto o nell'opera. Questo genere di situazioni stilizzate ed artificiali finiscono molte volte con il rendere le figure addirittura più reali che nell'arte del ritratto». Sempre in un contesto d'interdisciplinarietà va inserita anche la collaborazione con il fotografo Brian Duffy per il Calendario Pirelli (1973). Nel 1974 inizia una serie di viaggi che lo portano a toccare diversi paesi dal Canada al Giappone, mentre nel 1979 una sua mostra retrospettiva è prima esposta alla Walker Art Gallery di Liverpool e poi alla Serpentine Gallery di Londra e in quattro sedi in Germania. Nel 1986 espone a La Biennale di Venezia insieme a Tony Cragg e nello stesso anno diventa membro della Royal Academy of Art, che gli dedicherà una sala nel 2009 e organizzerà una sua importante retrospettiva Allen Jones Retrospective nel 2014. A partire dagli anni Ottanta, Jones propone una pittura che occhieggia alle origini dove tra grandi campiture di colore emergono parti dei manichini, come Believe it or not (1999) prodotta per l'esposizione dello stesso anno nella nostra Galleria d'Arte Maggiore g.a.m. e si dedica con grande passione alle sculture di alluminio, prodotte su commisione per città o musei, come nel caso della Cass Sculpture Foundation in Gran Bretagna, o ai disegni Rythm and Blues (1993) che però rimandano sempre al comune denominatore che da sempre caratterizza il suo iter stilistico: il voler presentare invenzioni di immagini fondate su una percezione fantastica della realtà, dove l'eros è liberamente vissuto in ogni situazione. A tal proposito lui stesso dichiara: «se negli anni precedenti, anche in relazione al movimento Pop americano, tentavo di lavorare in direzione di una rappresentazione piatta ed emblematica, attraverso la scultura ritornai al mio istinto più naturale che si manifesta in particolare nella manipolazione dei colori e nella tecnica del pennello. Ora il mio lavoro procede su due livelli paralleli: la mia scultura è molto pittorica e la mia pittura sta diventando sempre più lirica, forse più morbida». E tanti sono, infatti, le commisioni per opere sculturee nel mondo, come ad esempio quella realizzata per la Taikoo Place di Hong Kong (1997).

Allen Jones attualmente vive e lavora nell'Oxfordshire, in Inghilterra.


Le opere di Allen Jones sono presenti nei più importanti musei del mondo, tra cui: Royal Academy of Arts Collection e Tate Gallery di Londra, MoMa - Museum of Modern Art di New York, Kunsthalle di Amburgo, Whitney Museum of American Art di New York, Nagoake Museum in Giappone, Victoria & Albert Museum e National Portrait Gallery di Londra, Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington D.C., Museum of XXth Century Art di Vienna, Moderna Museet di Stoccolma, Musée Royaux des Beaux-Arts di Brussels, Regional Museum di Olinda in Brasile.

Nel febbraio del 2013, Christie's ha battuto il famoso trittico Hatstand, Table, Chair (1969) per il prezzo record di £ 2,169,250.


Nel 1999 la Galleria d'Arte Maggiore g.a.m. ha presentato nella sua sede di Bologna un'importante personale di Allen Jones, con opere dal 1987 al 1999 alcune eseguite espressamente per la personale nella storica sede della galleria, come la famosa Believe it or not (1999), un'opera su tavola di legno dove dalle profonde campiture di colore emergono parti di un suo emblematico manichino (catalogo: AAVV, Allen Jones: Believe it or not, Galleria d'Arte Maggiore g.a.m., 1999). Nel 2002 la galleria ha, inoltre, curato e prodotto un'altra mostra monografica Allen Jones. Believe it or not, comprensiva di tutta la produzione del maestro a partire dal 1966 fino al 2001 che ben rappresenta tutta la sua produzione: dai manichini alle sculture, dai dipinti a piatte campiture degli anni Sessanta ai risvolti più lirici dell'ultimo periodo. La mostra fu divisa in due parti: una nella storica sede di Bologna e una presso la sede istituzionale di Palazzo dei Sette a Orvieto, con il patrocinio della Regione Umbria (catalogo: AAVV, Allen Jones: Believe it or not, Galleria d'Arte Maggiore g.a.m., 2002).