«Ogni tanto durante le sere che ho bevuto un po' e durante le notti che passano troppo lentamente, mi metto a disegnare architetture o cose - mobili, tappeti o sedie e tavoli dove stare seduti a lungo, come si usava nelle case antiche, come si fa nei banchetti di nozze o in quelli per i morti. Disegno architetture, disegno luoghi dove mi piacerebbe stare, dove penso che piacerebbe stare alla gente, […], tutti davanti a casa abbiamo un'automobile e così, nelle case che disegno, metto sempre il garage e qualche volta l'auto davanti alla casa […], metto anche sculture, forse di belle donne nude scolpite nel marmo bianco, forse di famosi giocatori do football, forse di aviatori eroici […]. Poi metto alberi di limoni, di aranci e di cipressi, perché sono italiano ».

 

Ettore Sottsass, Ettore Sottsass. Esercizi, Alberico Cetti Serbelloni Editore, Milano, 2001