Giorgio Morandi incontra i Carracci | ArtCity - Artefiera, Bologna

Grand Hotel Majestic Baglioni, Bologna 21 Gennaio - 15 Febbraio 2013 
Grand Hotel Majestic Baglioni, Bologna

GIORGIO MORANDI INCONTRA I CARRACCI

21 gennaio – 15 febbraio

 

In occasione di Arte Fiera 2013 Il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” insieme alla Galleria d'Arte Maggiore sono felici di presentare in esclusiva nei saloni dell'albergo una mostra temporanea di acqueforti di Giorgio Morandi in un momento di grande attenzione internazionale per l'opera del maestro. 

Sabato 26 gennaio

Una piccola e preziosa esposizione che vanta un illustre precedente storico: la mostra "a cinque" organizzata per un solo giorno tra il 21 e il 22 marzo 1914 nei sotterranei dell'allora appena inaugurato Hotel Baglioni in cui Morandi espose insieme a Osvaldo Licini, Severo Pozzati, Mario Bacchelli e Giacomo Vespignani. Un'esposizione passata alla storia come un momento di cruciale importanza per lo sviluppo artistico italiano e come la prima mostradi ‘avant-guardia’ tenutasi a Bologna, sulla cui scia nasceranno gli sviluppi del gruppo futurista.

Bologna 21 gennaio 2013: Una nuova sinergia artistica vede insieme due delle realtà più prestigiose del panorama bolognese. Lo storico Baglioni ora Grand Hotel Majestic e l'ormai internazionale Galleria d'Arte Maggiore g.a.m. si mettono insieme per presentare una parte fondamentale della produzione artistica di Giorgio Morandi: la sua opera grafica che procede di pari passo con la realizzazione delle opere su tela, per importanza, qualità dei risultati raggiunti e autonomia linguistica. 

In un contesto reso speciale dagli affreschi dei Carracci, l’albergo, unico 5 stelle Lusso di Bologna e dal 1990 parte di The Leading Hotels of the World, un appuntamento di grande interesse storico-artistico, dopo i festeggiamenti del centenario dell’albergo, che nella sua storia ha ospitato alcuni tra i migliori artisti italiani ed eventi di valore storico come quello che vide protagonisti Filippo Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Filippo Russolo e Balilla Pratella, il 19 gennaio 1914, per la prima serata futurista al Baglioni con .

E’ per me un grande piacere ospitare uno degli artisti bolognesi che hanno contribuito alla fama di Bologna nel mondo” sottolinea il direttore dell’Hotel Tiberio Biondi pensando ai due oli di Morandi scelti nel 2009 da Barack Obama per la collezione della Casa Bianca di Washington,alla mostra che ha dedicato al Maestro nel 2008 il Metropolitan Museum di New York.E, ancora, al grande evento che gli sta dedicando proprio in questi giorni la prestigiosa Estorick Collection di Londra (fino al 7 aprile).

Sarà una mostra interessante questa curata da Franco Calarota della Galleria d’Arte Maggiore al Grand Hotel Majestic “già Baglioni” che afferma: “la mostra si presenta come un’occasione per scoprire la vocazione per la tecnica dell’incisione che ha accompagnato Morandi fin dai primi anni lungo tutto il corso della sua carriera, facendogli raggiungere esiti importanti sia per abilità che per resa poetica, facendo vincere a Morandi l'ulteriore sfida data dall'incisione: poter giocare sulla bicromia del bianco e nero e quindi sulle variazione del chiaroscuro e della frequenza del segno”. 

Il Baglioni, con questa mostra, si conferma punto di riferimento delle attività culturali cittadine, di cui è testimone da un secolo (appena compiuto) e vetrina esclusiva dei grandi eventi di Bologna a livello internazionale.

La Galleria d'Arte Maggiore g.a.m., fondata nel 1978 da Franco e Roberta Calarota, è oggi un riferimento internazionale per l'arte moderna sia dal punto di vista del mercato, sia per la promozione dell'arte italiana all'estero attraverso le prestigiose collaborazioni con i musei e le istituzioni più rinomate nel mondo. Infatti, se i fondatori hanno consolidato il prestigio della galleria sulla scena internazionale grazie a una collezione permanente di opere di grande qualità di Maestri del XX secolo, la figlia Alessia, direttrice della galleria, ha unito alla tradizione una nuova prospettiva che con un atteggiamento innovativo mostra come l'arte moderna abbia influenzato l'arte contemporanea.