Giorgio Morandi: Linee di poesia

16 Gennaio - 7 Aprile alla Collezione Estorick, Londra
Wall Street International, Gennaio 24, 2013

Nel 2013 la Estorick Collection of Modern Italian Art celebra il suo 15° anniversario. Per inaugurare quest’anno speciale, il museo organizza una mostra retrospettiva composta da circa ottanta stampe, dipinti e disegni meditativi e intimi del maestro del sottinteso poetico, Giorgio Morandi.


Uno degli artisti più amati della Estorick Collection, Morandi viene spesso presentato come una figura piuttosto schiva le cui opere incarnano valori artistici “eterni” e “senza tempo”, trascendendo i linguaggi mutevoli del modernismo grazie al loro equilibrio compositivo magistrale, alla sottile gamma tonale e all’elegante luminosità. Tuttavia, il fatto che Morandi sia passato attraverso le fila del movimento futurista di F. T. Marinetti, abbia esposto accanto ad artisti del Novecento come Mario Sironi e sia stato affiliato alla Scuola Metafisica di Giorgio de Chirico, lo rivela come una figura molto più complessa e sfaccettata di quanto si possa supporre a un primo incontro con le sue nature morte e i suoi paesaggi apparentemente semplici. Come osservò de Chirico, Morandi era un maestro nel rivelare “le dimensioni metafisiche degli oggetti più comuni”, ovvero nel cogliere la poesia di “quelle cose che l’abitudine ci ha reso così familiari che spesso le guardiamo con l’occhio di chi vede ma non comprende”.

 

Organizzata in collaborazione con la Galleria d’Arte Maggiore di Bologna e con prestiti da numerose collezioni private oltre che dalla Estorick Collection, Lines of Poetry si concentra sulle opere su carta, includendo un’ampia sezione dedicata alle acqueforti dell’artista. Completamente autodidatta come incisore, Morandi iniziò a realizzare acqueforti molto presto e padroneggiò rapidamente la tecnica, arrivando a considerarla un importante mezzo di espressione artistica e ricoprendo la cattedra di Tecniche dell’Incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna per oltre vent’anni. Pur essendo limitate nei soggetti, queste opere rivelano la grande versatilità stilistica dell’artista e la sua sete di sperimentazione, grazie ai diversi formati e all’incorporazione di un’ampia gamma di processi grafici. La mostra include, ad esempio, un’opera vivace della fugace fase futurista di Morandi, in cui le sue celebri bottiglie e brocche sembrano contendersi lo spazio su un piano d’appoggio poco profondo, animate da contorni dinamici e da una vigorosa campitura a tratteggi multidirezionali. Altre immagini esplorano effetti che sembrano alludere alle teorie della Gestalt sull’instabilità della percezione, concentrando l’attenzione tanto sugli spazi tra gli oggetti quanto sugli oggetti stessi. Le opere di Morandi sfruttano spesso la natura creativa della percezione, fornendo allo spettatore il minimo indispensabile di dati visivi necessari a costruire l’immagine e comprendere le relazioni spaziali tra gli oggetti raffigurati. Altre ancora sono semplicemente immagini naturalistiche finemente rese, costruite con il più delicato e sottile uso del tratteggio incrociato.

In mostra figurano anche diversi acquerelli, opere raramente visibili nel Regno Unito, che rendono questa esposizione un’occasione imperdibile per ogni ammiratore di Morandi. Forse più di ogni altro lavoro, questi acquerelli esemplificano la peculiare capacità dell’artista di distillare l’essenza di una scena complessa in una disposizione di forme quasi astratte. Affascinanti nella loro sobrietà ed economia di mezzi, queste immagini risultano comunque intensamente evocative del tempo e del luogo. Questa vasta selezione sarà completata da disegni di Morandi della Estorick Collection, rendendo la mostra una delle più complete panoramiche della sua opera grafica mai realizzate al di fuori dell’Italia.

 

La mostra sarà accompagnata da una serie di immagini Polaroid delicatamente rielaborate e da stampe digitali del celebre fotografo italiano Nino Migliori. Realizzate a metà degli anni Ottanta, queste opere appartengono alla serie Paesaggi immaginati: I luoghi di Morandi ed esplorano il paesaggio di Grizzana, amato dall’artista e immortalato in tante sue opere. In riconoscimento del suo affetto per la cittadina e i suoi dintorni, nel 1985 Grizzana è stata rinominata “Grizzana Morandi”. Conosciuto soprattutto per le sue immagini neorealiste in bianco e nero sulla vita dell’Italia degli anni Cinquanta, queste opere rivelano un lato diverso della ricerca di Migliori, nel quale la fotografia è solo il punto di partenza per un’immagine che aspira non semplicemente a documentare un momento o un luogo specifico, ma a esprimerne la risonanza emotiva.

 

Giorgio Morandi (1890-1964)

Morandi studiò all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ottenendo il diploma nel 1913. Studiò le opere di Paolo Uccello, Giotto e Masaccio a Firenze e collezionò riproduzioni in bianco e nero di dipinti che non poteva vedere dal vivo, in particolare quelli di Cézanne, Derain e Henri Rousseau. Nel 1912 iniziò a insegnare a sé stesso l’arte dell’acquaforte, utilizzando vecchi manuali; questa tecnica rimase importante per tutta la sua carriera. Morandi espose con i futuristi nel 1914, ma non fu mai influenzato dalla loro estetica né interessato alla loro agenda culturale. Le opere metafisiche di de Chirico e Carrà lo spinsero a creare un piccolo numero di nature morte con gruppi di oggetti enigmatici, ma nel 1918 abbandonò tali composizioni per perseguire qualità più formali nelle sue nature morte. Partecipò alle mostre del Novecento nel 1926 e nel 1929, ma il suo lavoro era più affine al movimento Strapaese, ispirato alle tradizioni culturali provinciali. Morandi non visitò Parigi fino al 1956, ma fu sempre ben informato sui dibattiti culturali del suo tempo. Dal 1930 al 1956 ricoprì la cattedra di Tecniche dell’Incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, continuando però a dipingere fino alla morte.

 

Nino Migliori (n. 1926)

Come Morandi, Nino Migliori è nato a Bologna e vive e lavora nella città tuttora. Iniziò la sua carriera nel 1948 esplorando l’estetica neorealista, ma presto cominciò a lavorare con materiali come la pellicola Polaroid e a integrare una serie di tecniche non ortodosse e del tutto originali nelle sue immagini fotografiche, creando così le sue “Ossidazioni” e “Pirogrammi”. Queste opere non ebbero eguali nell’immediato dopoguerra per il loro approccio sperimentale e possono persino essere considerate anticipatrici di alcuni aspetti dell’art informel. Dalla fine degli anni Sessanta, il suo lavoro assunse una marcata dimensione concettuale che da allora caratterizza tutta la sua produzione. Migliori è rappresentato in numerose importanti collezioni internazionali, tra cui il MoMA di New York e la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

 

La Estorick Collection of Modern Italian Art è rinomata a livello internazionale per la sua collezione principale di opere futuriste, che include dipinti importanti dei protagonisti del movimento. Comprende circa 120 dipinti, disegni, acquerelli, stampe e sculture di molti tra i più rilevanti artisti italiani dell’era modernista. Dispone di sei sale espositive, due delle quali dedicate a mostre temporanee, distribuite su tre piani. La biblioteca, con oltre 2.500 libri principalmente sull’arte italiana del XX secolo, è una risorsa impareggiabile per gli studiosi dei principali movimenti modernisti. Dal 1998, anno dell’apertura, la collezione ha costruito una significativa reputazione come luogo chiave per portare l’arte italiana al pubblico britannico, ottenendo riconoscimenti sia dal pubblico sia dalla critica per i suoi programmi artistici e educativi.

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Foto:

  1. Giorgio Morandi, Piccola casa con portico e cipresso, 1924. Acquaforte, 201 x 235 mm. Courtesy Galleria d'Arte Maggiore  G.A.M., Bologna

  2. Nino Migliori, Paesaggi immaginati — I luoghi di Morandi, 1985. Stampa digitale, 500 x 500 mm. Courtesy Galleria d'Arte Maggiore  G.A.M., Bologna

  3. Giorgio Morandi, Case di Campiaro a Grizzana, 1929. Acquaforte, 228.5 x 348 mm. Courtesy Galleria d'Arte Maggiore  G.A.M., Bologna

  4. Giorgio Morandi, Natura morta, 1960. Acquerello su carta, 248 x 340 mm. Courtesy Galleria d'Arte Maggiore  G.A.M., Bologna

  5. Giorgio Morandi, Natura morta, 1962. Acquerello su carta, 160 x 210 mm. Courtesy Galleria d'Arte Maggiore  G.A.M., Bologna

  6. Giorgio Morandi, Paesaggio (Levico), 1957. Acquerello su carta, 210 x 310 mm. Courtesy Galleria d'Arte Maggiore  G.A.M., Bologna

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