«La frattura della terracotta darà con le sue visibili stratificazioni la storia vera della creazione della scultura, come nella frattura di una conchiglia è visibile il modo vero della sua creazione, o nel taglio di un albero [...] È per stratificazioni che noi siamo ed è per successive intuizioni, pentimenti, nuove decisioni che si giunge a compiere un lavoro. Che non è l'esecuzione di un'idea, ma che è l'idea [...] E che ho infatti da dire se non questo? Il tempo che passa, che consuma e che distrugge, le nuove cose che si aggiungono alle vecchie. Nuovi sentimenti, nuove idee e questa presenza inafferrabile se non in un attimo, fatta di nuovo e di vecchio [...] Il mio modo elementare di fare scultura è quello di togliere e aggiungere. Così il suo iniziare, divenire e finire si svolge con questi atti e crea il suo proprio tempo»

 

Leoncillo, da Piccolo diario (luglio 1957), in AAVV, Leoncillo, Galleria d'Arte Maggiore g.a.m., Bologna 2002