Nello stile distintivo di Maggiore g.a.m. che si caratterizza per i dialoghi tra arte moderna e contemporanea, la mostra "Giorgio Morandi e Bertozzi & Casoni. L'incontro tra quotidiano e straordinario" presenta un raffinato accostamento tra le opere senza tempo di Giorgio Morandi - tra cui spicca un importante dipinto ad olio appartenuto alla prestigiosa collezione di Francesco Arcangeli e un approfondimento sulle acqueforti, a cui si aggiungono acquarelli e disegni - e le sculture in ceramica iperrealiste di Bertozzi & Casoni che, ispirate ai vasi di fiori dipinti dal Maestro, si presentano come veri e propri "d'après Morandi", realizzati per l'importante mostra tenutasi al Museo Morandi di Bologna nel 2019 dal titolo "Bertozzi & Casoni. Elogio dei fiori finti".
La rappresentazione del quotidiano per Giorgio Morandi si esprime attraverso una ricerca artistica che si sofferma su una voluta serie ristretta di soggetti accumunati dal tema della semplicità, come le celebri nature morte composte da vasi e bottiglie, i vasi di fiori o i paesaggi della sua cara Grizzana (località dell'Appenino Tosco-Emiliano dove era solito trascorrere i mesi estivi e dove aveva costruito una casa nella quale aveva scelto personalmente la collocazione delle finestre, da dove scorgeva i suoi riconoscibili paesaggi). Soggetti ordinari che il Maestro dipinge instancabilmente e ripetutamente per tutta la sua vita, in una forma di vera e propria meditazione. E proprio l'ordinarietà di questi soggetti scelti e poi rappresentati rendeva possibile per lui concentrarsi ed approfondire i due pilastri fondanti della sua ricerca, ovvero la composizione dello spazio, inteso come luogo interiore, e la raffigurazione dell'assenza del tempo, intesa come sospensione temporale. In particolare, nel gesto di raffigurare fiori di seta o essiccati è insita una scelta consapevole, ovvero quella di creare un unicum tra il soggetto dell'opera e il tempo stesso, rendendo quella rappresentazione infinita e immortale, poiché astratta dal tempo e dalla caducità delle cose. Lo stato inalterato dei fiori da un punto di vista organico permetteva infatti all'artista di potersi concentrare sulle variazioni tonali date dalla sola polvere che si sarebbe depositata sui petali col passare del tempo.
La lezione morandiana viene ripresa e reinterpretata dal duo di artisti contemporanei Bertozzi & Casoni, che hanno avuto il loro esordio proprio all'interno della nostra storica sede di Bologna all'inizio degli anni Ottanta. Nel loro omaggio a Morandi, Bertozzi & Casoni eleggono il vaso di fiori il loro soggetto prediletto, dando vita a sculture iperrealistiche che raccontano il loro spiccato interesse per il mondo naturale. Così come aveva fatto Morandi sulla tela o sulla carta, Bertozzi & Casoni fermano il tempo con la ceramica, che rende immutabili non solo i fiori, ma anche i piccoli insetti che la abitano, evidenziando i temi iconografici della vanitas e del memento mori, da sempre cari al duo di artisti e suscitando sorpresa e curiosità nello spettatore, che può fermarsi ad osservare e conoscere i dettagli nascosti in queste opere, capaci di trasformare la bidimensionalità su carta o tela dei fiori di Morandi in tridimensionalità materica.
Con l'invito al pubblico di dedicare dunque più di un unico sguardo a queste meravigliose opere, il quotidiano nella sua essenza morandiana incontra lo straordinario nella sua presenza in ceramica, con una selezione in grado di dialogare abbattendo le differenze temporali, instaurando quindi una dialettica non evolutiva, ma che trascende il tempo stesso.