Morandi solido e in crescita sul mercato internazionale

Un'ossessione personale. Uno stand tutto dedicato sull'artista bolognese
Marilena Pirelli, Il Sole 24 Ore, Marzo 20, 2009

Dopo la retrospettiva al Metropolitan Museum of Art di New York che ha registrato 166.050 visitatori, Giorgio Morandi (1890-1964) è probabilmente il secondo artista italiano del Novecento dopo Lucio Fontana, più famoso al mondo. Il successo della mostra dal 16 settembre al 14 dicembre dello scorso anno di New York sta proseguendo ora al MAMbo di Bologna fino al 13 aprile, sempre in collaborazione con il Met.

A New York la retrospettiva del maestro dello still-life ha riscosso fin dai primi giorni un'ottima accoglienza di critica e di pubblico, ma in realtà Morandi è ben noto alla critica che ben presto, durante la sua produzione, lo espose nei più importanti musei americani. L'artista dopo aver esposto nel 1914 all'Hotel Baglioni, dal quale nascerà un rapporto con il gruppo futurista, e alla Galleria Sprovieri di Roma, partecipa alla seconda mostra della Secessione romana. Ma la sua ricerca prosegue sempre a livello internazionale, dopo aver attraversato nel 1918 l'esperienza metafisica, si accosta nella seconda metà del 1919 al gruppo di “Valori Plastici” e recupera la fisicità delle cose. Espone nel 1921 a Berlino, Dresda, Hannover e Monaco e l'anno seguente alla “Fiorentina primaverile” con la presentazione di Giorgio de Chirico, che suggerisce per lui la frase “metafisica delle cose quotidiane”. Nel 1930 gli viene assegnata per chiara fama la cattedra di Tecniche dell'incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna ed è presente alla Biennale di Venezia con quattro acqueforti e una cartella di incisioni. A Venezia ritorna anche due anni più tardi con un “Ritratto”, due Nature Morte e diverse prove grafiche. Da quel momento in poi la sua ricerca è fortemente poetica caratterizzata da una carica evocativa

“Morandi ha conosciuto il mondo pur vivendo quasi sempre a Bologna – spiega Franco Calarota della Galleria d'Arte Maggiore di Bologna – la sua è stata una continua ricerca, il rigore è espresso dalle luci e ombre, dalla scelta dei colori e dove la rappresentazione del reale diventa superflua. E' uno degli artisti più apprezzati dai collezionisti orientali: in Giappone è amatissimo e anche in America è presente nelle collezioni dagli anni 30”.

In Italia da subito entra nelle raccolte Mattioli, Jucker, Giovanardi e Jesi e all'estero in quele Estorick e Plaza. Ma come si muove il mercato di questo maestro italiano? L'ultimo prezzo battuto in Italia da Farsetti per una “natura morta” del 1956 (30,5 x 25,5) lo scorso novembre ha raggiunto i 310mila euro, ma il suo top lot è una “Natura Morta” del 1943 (olio 28,5 x 45,5 ) aggiudicata a 940mila euro (senza commissioni d'asta) da Christie's Milano nel 2007. In Italia il prezzo medio in asta per gli oli è sui 295mila, per le matite oltre 9,700 e per le incisioni oltre 15.200 euro, secondo ArsValue. Il controvalore scambiato dal 1995 a oggi è stato di 38.866.027 di euro per 793 opere passate di mano e un 78% di venduto. Il rendimento medio annuo secondo l'indice UPB-ArsValue dal 1995 a oggi è del 3,46 per cento. Se andiamo a Londra l'artista raggiunge le vette record di 1.200.000 sterline per una “Natura Morta” del 1920 (Christie's 2007, senza commissioni). Il volume internazionale degli scambi, analizzato da Artprice, già molto alto nel 1997 (11,7 milioni di euro per 11 lotti e il 6,9% d'invenduto) dopo una fase calante, ritrova forza nel 2007 con quasi 11,2 milioni per 62 opere (37,78% d'invenduto); lo scorso anno si è assestato sugli 8,4 milioni per 42 opere (22,8% d'invenduto). “Morandi ha un mercato molto ampio – conferma il gallerista -, le opere più antiche (quelle metafisiche di Ferrara 1913-15 e di Valoro Plastici fino al 1919, ndr). Sono rare, perché ormai nei musei e nelle grandi collezioni, e non arrivano più sul mercato. Naturalmente poi la scelta dell'opera è in funzione del gusto: fanno la differenza la complessità e la completezza delle composizioni, un certo numero di oggetti, il gioco di luce e ombre e i colori. Le opere più importanti valorizzate dal mercato sono quelle dagli anni 30 sino alla fine degli anni 50. Ma l'opera dell'ultimo Morandi non ha ancora la sua giusta valorizzazione e, credo, diverrà una rivelazione” anticipa il gallerista. E' come se la critica abbia smesso di studiarlo perché ormai “certificato”.

 

La Galleria d'arte Maggiore porta uno stand tutto dedicato a Morandi alla Permanente di Milano con più di dieci tele e un allestimento molto curato. E i prezzi? Per la “Natura Morta” (1948)(olio su tela cm. 36 x 36) il range oscilla da 900mila a 1,2 milioni di euro. Le opere esposte sono tutte pubblicate nei cataloghi generali. “Su Morandi non c'è confusione, la sua opera è stata gestita in modo rigoroso: esiste il Museo Morandi a Bologna e durante la sua vita Lamberto Vitali è stato il suo nome tutelare” conclude Calarota.

 

MOLTO AMATO DAI GIAPPONESI.

Rarissimi gli oli metafisici e di Valori Plastici, passano di mano le opere dagli anni 1930-1950. Record 1,2 milioni di sterline per una “Natura Morta” del 1920.

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