La Galleria d'Arte Maggiore g.a.m. accoglie un omaggio a Bologna, città a cui è profondamente legata e dove la galleria è stata fondata nel 1978 da Franco e Roberta Calarota. Con un tributo, che si inaugura oggi alle 18 nella sede di via D'Azeglio 15, che passa attraverso lo sguardo del fotografo Lorenzo Capellini.
La mostra presenta un percorso che attraversa alcune tappe simboliche della città, in alcuni casi profondamente intrecciati con la storia della galleria stessa. Punto di partenza imprescindibile sono gli scatti realizzati da Capellini all'interno della casa di Giorgio Morandi in via Fondazza, un ambiente sospeso nel tempo, dove la luce, gli oggetti e il silenzio custodiscono ancora la presenza discreta del maestro.Capellini si sofferma sugli oggetti utilizzati per le celebri nature morte di Morandi e sulla semplicità degli arredi, per restituire scorci silenziosi in cui immaginare l'artista bolognese muoversi tra piccoli gesti ripetuti, attenzione al dettaglio e infinita dedizione.
Capellini, nato a Genova nel 1939, ha iniziato la sua lunga carriera a Londra, dove ha abitato per alcuni anni. Poi sono arrivati i reportage in giro per il mondo, per il "Corriere della Sera" e altre testate, le mostre a ogni latitudine.
Dal 1974 al 1978 è stato anche fotografo ufficiale della Biennale, documentando edizioni chiave sotto la presidenza di Carlo Ripa di Meana. Un lavoro che ha prodotto un patrimonio visivo di enorme valore, tanto che l'Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale ha acquisito il suo intero fondo di immagini. Il fotografo ha poi alternato campagne di stampo ambientalistico e di difesa degli animali dal Canada all'Oceano Pacifico al Sud Africa, e lavori nel mondo della lirica, della Scala di Milano al Comunale di Bologna. Pubblicando oltre 80 libri, tra i quali compare una collana realizzata con gli amici scrittori sui luoghi da loro amati. Di cui fa parte anche il volume Bologna. Frammenti di emozioni realizzato insieme a Lorenzo Sassoli de Bianchi, edito da Minerva, di cui Capellini ha detto nella recente presentazione in Salaborsa: "Per Bologna ho voluto lavorare con un amico come Lorenzo. Ho aspettato che scrivesse il testo, poi ho scattato, mi sono messo all'ascolto di quello che aveva scritto". In passato Capellini ha infatti lavorato spesso a Bologna, con "L'anima del Corpo" nel 2004 a Palazzo d'Accursio, con la partecipazione alla grande esposizione collettiva sul nudo alla Galleria d'Arte Moderna con il libro Bologna. Una passeggiata con Eugenio Riccomini.
Accanto alle immagini raccolte nella casa di Morandi, la mostra alla g.a.m., un intinerario sentimentale che attraversa la Bologna di ieri e di oggi in programma fino al 18 gennaio prossimo, si apre anche ad altri luoghi imprescindibili della città. Per esempio con gli scatti dedicati al Compianto su Cristo Morto di Niccolò dell'Arca, custodito nella Chiesa di S. Maria dela Vita, e con gli ambienti storici della Majani che, con i loro arredi dell'epoca e il profumo del cioccolato, evocano una Bologna che svela tutta la sua storica sapienza artigiana. E poi la storica Libreria nanni, da sempre crocevia di idee, voci e incontri, e gli Hospice, luoghi di cura e di profonda umanità finanziati dalla Fondazione Hospice MT. Chiantore Seragnoli Onlus.
