A MiArt, il quadro più caro della fiera: Le Salon de Dieu dell’amatissimo Matisse valutato 15 milioni di euro

Con questo spirito apre Miart, una concentrazione di 185 gallerie, le più influenti del mondo, provenienti da 19 paesi. Perché c’è differenza fra arte e fiera dell’arte.
Januaria Piromallo, Il Fatto Quotidiano , Aprile 5, 2019
Milano si conferma the Place to Be. E con questo spirito apre Miart, una concentrazione di 185 gallerie, le più influenti del mondo, provenienti da 19 paesi. Perché c’è differenza fra arte e fiera dell’arte.

Alla Miart, tanta roba, troppa, prismi specchiati e sfaccettai, una canoa rossa poggiata su un barile, stracci appesi, in sospensione artistica anche pezzi di riciclo, semi sfere e spugne/scultura. La tela rosa pallido di Ettore Spalletti ci informa che è un lavoro dell’artista su luce e colore. Si chiamano soft sculture e sono coperte etniche provenienti da Cusco che formano un arco “naturale” (senza struttura portante). Gallerista ante litteram nel senso prima che diventasse una professione à la page, Franco Calarota, da 50 anni la sua Galleria d’Arte Maggiore g.a.m, sede principale a Bologna, è un crocevia di collezionisti da ogni dove. Con nonchalance ha appeso un “morandino”, nel senso una natura morta di Giorgio Morandi che costa quanto un appartamento, 950mila euro. Alla Donna nel vaso di Matisse (valutato 8 milioni) è troppo affezionato e spera tanto di non venderlo. Mentre le Salon de Dieu sempre di Matisse, sublime, è valutato 15 milioni di euro.
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Diverse le forme di narrazione, echi sonori di sottofondo, come trovarsi in un luna park, in uno zoo, camminare in corridoi guidati da strutture di limitazioni e reclusioni dove il pubblico può avere possibilità di scelta e di azione, diventando spettatore e protagonista.
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