In quella che sembra un’unione inevitabile e predestinata, le opere piccole e silenziose di Giorgio Morandi e Robert Ryman si incontrano in una vasta sala bianca. Eppure non ne vengono sopraffatte. Studi accurati, questi lavori mettono in scena e rappresentano il potere melodrammatico che i piccoli dettagli possono esercitare all’interno di un insieme molto più ampio.
Nella Natura morta del 1948 di Morandi, sei vasi galleggiano sulla vasta superficie di un tavolo, spessa e grigia come una lastra di cemento. I bordi tracciati con noncuranza vibrano, giocando con le nostre aspettative di simmetria. Ardesia blu, terra corallo, bianco fluorescente e sfumature color porcellana si armonizzano e calmano lo sguardo, permettendo all’osservatore di soffermarsi e librarsi con sicurezza su questa scena. In 8 1/2″ Square del 1962, Ryman ci invita letteralmente a contare le pennellate a impasto che affollano un piccolo frammento di tela, fissata in modo che i suoi bordi sfrangiati diventino una cornice tensiva. Come i petali chiassosi di un crisantemo, lo strato superiore di colpi di bianco puro lascia intravedere solo a tratti il giallo senape, il verde pisello, l’azzurro fiordaliso e il marrone gessoso che si muovono al di sotto.
Non conflittuale né tumultuoso, il dialogo tra queste opere appare amoroso e saldo, unito da una tavolozza di toni neutri. Ogni soggetto è studiato con meditazione, ogni pennellata è frutto di un’intima riflessione, ogni composizione è progettata con meticolosità. Un flirt produttivo. Nella Natura morta del 1948 di Morandi, le scanalature di un vaso bianco e di una coppetta, i contorni esitanti di un dolce a più livelli vibrano con animazione, come se potessero mutare forma non appena distogliamo lo sguardo. Accanto, in Stamp (2002), Ryman impiega essenzialmente la stessa gamma cromatica e, forse, lo stesso spirito. Su un fondo color crema, sottili montanti rossi delimitano una tempesta gestuale di tratti beige dominata infine dal bianco. Questa recinzione rossa richiama la banda rossa che cinge la coppetta di Morandi, o i livelli rossastri che scandiscono e alleggeriscono il suo spazio negativo, conferendo ai suoi bianchi un simile senso di controllo. Potremmo trovarci di fronte agli amanti platonici, che scoprono di non essere completi solo quando incontrano la propria metà.