Art Basel 2022: Giorgio Morandi | Landscapes

Art Basel | Messe Basel - Messeplatz 10, 4058 Basilea | Svizzera, 13 - 19 Giugno 2022 
Hall 2 | stand H 10

«Grizzana, paesello sperduto dell'Appennino tosco-emiliano, è divenuta una località che non è lecito ignorare a chi si occupa di pittura Moderna: un po' come Arles per Van Gogh e l'Estaque per Cézanne» 

Cesare Brandi, Morandi Lungo il Cammino, 2014

 

La ricerca di Giorgio Morandi è per lo più conosciuta per l'articolata sequenza di nature morte che sono diventate una sorta di icone della cultura artistica internazionale, ma i paesaggi non costituiscono una testimonianza meno importante della sua opera. Come sottolinea Cesare Bardi: «è proprio nei paesaggi che si può seguire la relazione, mai mimetica, che lo lega al modello, alla natura. Certamente questo modello risulta indispensabile al distacco della fantasia dell'artista: èl'occasione dell'opera». Unico luogo prediletto, all'infuori della città natale, dove l'artista usava immergersi nella sua indagine, quello che si trova nei paesaggi di Morandi è in maniera evidente il proseguimento di quella stessa ricerca di astrazione che avviene nelle sue nature morte: la vista dalla finestra di casa, in via Fondazza a Bologna, o Grizzana, paese prediletto dei soggiorni estivi, dove lui stesso dichiarava che solo lì poteva trovare settanta sfumature di verde, non sono che il pretesto di questa astrazione, allo stesso modo delle sue bottiglie, o della montagna dell'Estaque per Cézanne o dei campi di Arles per Van Gogh. Quella di Morandi a Grizzana è una cronaca pittorica eseguita su una porzione circoscritta di mondo; è una astrazione come nel caso delle nature morte: pochi luoghi che hanno però alimentato su una stessa trama orditure diverse e inattese. Va evidenziato come l'interesse di Morandi non sia quello di fissare sulla tela l'atmosfera e la luce dell'alba, o del tramonto, perché il suo sguardo non si posa su una vicenda che si compie nel giro di un giorno. Se nella natura morta l'occasione dell'opera era una composizione fissa su cui l'artista si andava nel tempo a soffermare, nel paesaggio tale occasione è costituita dalla natura. Dai paesaggi morandiani non si avrà mai il senso del momento colto e sottratto alla natura, quel senso che non è di immagine ma di documentario. Non c'è l'interesse di fermare l'istantanea di un paesaggio: se in un luogo tagliavano gli alberi, o se nella primavera successiva erano ricresciute le siepi, il pittore, ormai privo di interesse, abbandonava l'abbozzo lasciato in sospeso. La dimensione temporale alla base dei paesaggi di Morandi, come delle sue nature morte, non è l'instantaneità quanto piuttosto durata infinita. 

Analogamente a certe immagini del nostro passato che tracciano segni indelebili nel nostro sentire, i paesaggi di Morandi non ci raccontano solo del diverso comporsi delle luci e delle ombre, ma si fanno visioni di cose come se appartenenti ad un nostro ricordo, con la magia di poterle sentire con una emozione che però non si collega a nessuna memoria personale. 

La durata di questi paesaggi è "durata infinita" perché la loro immagine è prima di tutto un'immagine mentale conservata e riattivata nella memoria, dove non compare nessuna presenza umana, dove le macchie di prato, gli scorci di cielo, gli addensamenti delle case, i vuoti d'aria dei piani, rispondono non alla percezione ottica di ciò che è rappresentato, ma ad una dialettica interna che li riadatta in una sequenza di colori semplici e calibrati, non testimoni di una visione "visiva" bensì di una veduta interiorizzata. I paesaggi di Morandi si mostrano come un insieme di forme che l'artista ha ri-composto dalla realtà attraverso il proprio sguardo interiore, immagini che solo apparentemente si ritirano al margine della vita, tracciando, nella sostanza, la strada che riconduce dritta all'animo, all'uomo.

 

La Galleria d'Arte Maggiore g.a.m. è felice di presentare ad Art Basel 2022 una mostra dedicata al tema del paesaggio all'interno della produzione artistica di Giorgio Morandi. Tramite una selezione di importanti oli su tela - ma anche di acqueforti, disegni e acquarelli - con provenienze prestigiose come la collezione Jesi, Maggiore g.a.m. offrirà un'analisi approfondita su come i paesaggi sono stati sempre uno dei soggetti prediletti, intensamente esplorati durante i suoi soggiorni a Grizzana, un piccolo villaggio sull'Appennino Tosco-Emiliano, insieme a quelli eseguiti nel suo studio di Via Fondazza a Bologna. Per Morandi non c'era alcuna differenza tra il dipingere una "natura morta" o un "paesaggio", trattandosi in entrambi i casi di un pretesto per realizzare un'astrazione: una combinazione pura di equilibrio data da forme volumetriche, geometrie, luci e colori. Qui siamo di fronte a immagini mentali.

33 
di 49