In concomitanza con la grande mostra dedicata alla Transavanguardia a Palazzo Reale di Milano e quella monografica all'ex Foro Boario di Modena, le opere di Sandro Chia sono esposte anche a Bologna, alla Galleria Maggiore (via D'Azeglio 15, fino al 15 aprile 2012). A differenza degli altri artisti del movimento teorizzato da Achille Bonito Oliva, Sandro Chia ha sempre celebrato la sensualità del corpo e la vitalità della natura nell'esuberanza di figure monumentali e di colori squillanti.
Nei suoi lavori si percepisce sempre un profondo legame con l'arte del passato : Raffaello, Michelangelo, Tiziano, ma soprattutto Picasso, De Chirico, Van Gogh, Matisse, Chagall sono i riferimenti maggiormente riconoscibili nelle sue opere, che si intrecciano a stati d'animo, a memorie mitologiche a narrazioni popolari. Con grande ironia e libertà, l'artista si nutre dell'arte antica e moderna, delineando personaggi maestosi e figure imponenti, che vanno a stridere con il concetto di armonia e di bellezza classica.
Ma chia non è solo un pittore e un disegnatore. Per la prima volta son oesposte a Bologna le opere in ceramica realizzate in occasione della mostra "Sandro Chia. Ceramica vs Disegno 1:0" tenutasi al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza e realizzate all'interno della Bottega Gatti. Queste opere in ceramica - sia le sculture che le maestose e barocche cornici - permettono una riflessione sull'idea di movimento : movimento della mano, degli occhi e della materia. Come dice Chia : "La ceramica è la festa della superficie, la superficie che prende il sopravvento sulla forma. La ceramica instaura con lo sguardo un rapporto ambiguo e l'occhio va in vacanza. L'occhio, lasciato libero di non decidere circa la profondità e la forma sia essa concava o convessa, gioisce".
E' una festa per gli occhi appaiono i lavori esposti in mostra : lo sguardo corre senza potersi fermare sulla superficie dai colori squillanti, di fontaniana memoria, vaga intorno agli azzurri, ai verdi, ai gialli e si posa poi sui disegni, cercando pace. Perchè, come dice l'artista : "Disegno e ceramica sono una combinazione inquietante, esplosiva. Il disegno, ignora la ceramica e i suoi difetti. Il disegno non ja occhi che per se stesso". Andare oltre, il titolo della mostra, riflette questo movimento di uscita dalla pittura, per ritornarci dopo lo "scontro" : disegno, ceramica, bronzo sono i contendenti di una competizione tra materiali. L'esito dello scintro è 1 s 0 s favore della ceramica, tuttavia il campionato è appena agli inizi.
