Chia, ironica esplosiva libertà

Galleria Maggiore. Oltre ai quadri sono in mostra lavori di Ceramica
Maura Pozzati, Corriere della Sera, Gennaio 22, 2012

In concomitanza con la grande mostra dedicata alla Transavanguardia a Palazzo Reale di Milano e quella monografica all'ex Foro Boario di Modena, le opere di Sandro Chia sono esposte anche a Bologna, alla Galleria Maggiore (via D'Azeglio 15, fino al 15 aprile 2012). A differenza degli altri artisti del movimento teorizzato da Achille Bonito Oliva, Sandro Chia ha sempre celebrato la sensualità del corpo e la vitalità della natura nell'esuberanza di figure monumentali e di colori squillanti. 

Nei suoi lavori si percepisce sempre un profondo legame con l'arte del passato : Raffaello, Michelangelo, Tiziano, ma soprattutto Picasso, De Chirico, Van Gogh, Matisse, Chagall sono i riferimenti maggiormente riconoscibili nelle sue opere, che si intrecciano a stati d'animo, a memorie mitologiche a narrazioni popolari. Con grande ironia e libertà, l'artista si nutre dell'arte antica e moderna, delineando personaggi maestosi e figure imponenti, che vanno a stridere con il concetto di armonia e di bellezza classica.

Ma chia non è solo un pittore e un disegnatore. Per la prima volta son oesposte a Bologna le opere in ceramica realizzate in occasione della mostra "Sandro Chia. Ceramica vs Disegno 1:0" tenutasi al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza e realizzate all'interno della Bottega Gatti. Queste opere in ceramica - sia le sculture che le maestose e barocche cornici - permettono una riflessione sull'idea di movimento : movimento della mano, degli occhi e della materia. Come dice Chia : "La ceramica è la festa della superficie, la superficie che prende il sopravvento sulla forma. La ceramica instaura con lo sguardo un rapporto ambiguo e l'occhio va in vacanza. L'occhio, lasciato libero di non decidere circa la profondità e la forma sia essa concava o convessa, gioisce".

E' una festa per gli occhi appaiono i lavori esposti in mostra : lo sguardo corre senza potersi fermare sulla superficie dai colori squillanti, di fontaniana memoria, vaga intorno agli azzurri, ai verdi, ai gialli e si posa poi sui disegni, cercando pace. Perchè, come dice l'artista : "Disegno e ceramica sono una combinazione inquietante, esplosiva. Il disegno, ignora la ceramica e i suoi difetti. Il disegno non ja occhi che per se stesso". Andare oltre, il titolo della mostra, riflette questo movimento di uscita dalla pittura, per ritornarci dopo lo "scontro" : disegno, ceramica, bronzo sono i contendenti di una competizione tra materiali. L'esito dello scintro è 1 s 0 s favore della ceramica, tuttavia il campionato è appena agli inizi. 



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