Giorgio de Chirico (Volos, 1888 - Roma, 1978) è stato un pittore e scrittore italiano, una delle figure artistiche più rilevanti del XX secolo e fondatore, insieme a Carlo Carrà, della pittura Metafisica. Le prime opere dipinte a Monaco di Baviera intorno al 1908 si ispirano alla pittura di Arnold Böcklin e Max Klinger, esponenti del Simbolismo tedesco. Queste prime opere di Giorgio de Chirico sono caratterizzate da temi tratti dalla mitologia classica (Tritone e sirena, 1909; La partenza degli Argonauti, 1909). Quella di de Chirico è una ricerca volta ad esprimere attraverso la pittura il senso di segreta malinconia percepito negli scritti di Friedrich Nietzsche, e che porterà nel 1910 alla nascita della prima opera metafisica del pittore, L'énigme d'un après-midi d'automne.
Nel 1911 de Chirico si trasferisce a Parigi per raggiungere il fratello Alberto Savinio. In questo ambiente l'artista trova nuovi stimoli e l'occasione di esporre presso il Salon d'Autoumne del 1912 ed il Salon des Indépendants dell'anno seguente. Tali mostre sono determinanti per stabilire i contatti con il poeta Guillaume Apollinaire - redattore del primo testo critico - e con il mercante d'arte Paul Guillaume, che nel 1914 offre all'artista il suo primo contratto e la preziosa intermediazione con la galleria Stieglitz, attraverso cui le opere di de Chirico e di Savinio cominciano a essere conosciute negli Stati Uniti già prima del 1915, anno in cui i due fratelli si arruolano nell'esercito. Di istanza a Ferrara, De Chirico conosce Filippo de Pisis e Carlo Carrà, insieme ai quali pubblicherà sulla rivista Valori Plastici, i fondamenti teorici della pittura metafisica.
Nel 1918 de Chirico ottiene il trasferimento a Roma, dove si interessa al Futurismo e al Dadaismo. La Galleria Bragaglia ospita nel febbraio 1919 la sua prima personale in occasione della quale viene presentata la serie dei Manichini che viene criticata negativamente da Roberto Longhi: emerge con chiarezza come l'opera di de Chirico fosse più apprezzata in ambito internazionale che in Italia, dove continuerà a incontrare rimostranze soprattutto in occasione delle Biennali di Roma (1923) e Venezia (1924).
Nel 1921 espone a Berlino e ritorna a Parigi. In questo periodo, segnato da un forte interesse per gli studi archeologici, la pittura di de Chirico porta le tracce del mito mediterraneo, articolandosi tra varie tematiche come gli Archeologi, i Cavalli in riva al mare, i Trofei, i Paesaggi nella stanza, i Mobili nella valle e i Gladiatori; ma l'artista si dedica anche alla realizzazione dei costumi e delle scenografie La Giara di Pirandello per il Théâtre des Champs Elysées e per il balletto Le Bal di Serge Diaghilev. I contatti con i rappresentati del movimento surrealista, per cui de Chirico era stato il principale ispiratore, si rompono irrimediabilmente quando questi ultimi criticano pubblicamente la sua produzione legata al teatro. L'artista lega però con Mario Tozzi, Massimo Campigli, Alberto Magnelli e Gino Severini, gli artisti italiani operanti a Parigi con i quali espone nel 1932 alla Biennale di Venezia in una sala a loro dedicata.
Il successo internazionale dell'artista continua a crescere in occasione della sua personale nel 1940 presso la Pierre Matisse Gallery e in seguito alla realizzazione di una sala da pranzo alla Decorators Picture Gallery di New York, in cui partecipano anche Picasso e Matisse; successo coronato nel1948 con la nomina de Chirico come membro della Royal Society of British Artists. Risalgono alla seconda metà degli anni trenta le prime sculture di terracotta, poi fuse in bronzo intorno alla fine degli anni Sessanta, che riprendono i suoi soggetti preferiti restituendoli in tre dimensioni (Gli Archeologi, 1966; Le Muse Inquietanti, 1970; Ettore e Andromaca, 1971).
La più importante e completa antologica di quegli anni gli viene dedicata nel 1970 Milano negli spazi di Palazzo Reale, ma è dall'estero che continuano ad arrivare importanti premi e riconoscimenti insieme a diverse mostre antologiche allestite nelle più importanti città del mondo. L'attività espositiva lagata de Chirico si intensifica a partire dal 1978, anno della morte dell'artista, che segna finalmente anche in Italia l'arrivo del successo indiscusso della critica. Le sue opere sono presenti oggi parte nelle collezioni dei principali musei del mondo: dal MoMA di New York al Centre Pompidou di Parigi.
Nel 2009 la Galleria d'Arte Maggiore g.a.m. ha collaborato con il Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris per la realizzazione di "Giorgio Morandi e Giorgio de Chirico. Poesia e mistero si incontrano", la più completa mostra retrospettiva finora mai realizzata sulla sua opera e nel 2013 ha curato e promosso l'esposizione "Giorgio De Chirico Myth and Archaeology" nella prestigiosa Phillips Collection di Washington DC, mettendone in risalto anche la produzione scultorea e rileggendo l'opera di de Chirico in chiave contemporanea grazie a un'intervista realizzata dall'allora direttore del MamBo di Bologna Gianfranco Maraniello in conversazione con l' affermato artista italiano Francesco Vezzoli.