"Topolino" geniale

Redazione, Settembre 18, 1994

VIA ALL'AUTUNNO CERAMICO AL PALAEXPO 

"TOPOLINO" GENIALE

LA FIAT DI ARMAN HA CALAMITATO TUTTE LE ATTENZIONI

 

Ceramica bagnata, ceramica fortunata? Se lo augurano tutti, in Comune, dopo l'inaugurazione delle mostre di venerdì sera al Palazzo delle Esposizioni, mostre allestite per la prima volta dai funzionari di Palazzo Manfredi senza consulenze esterne. Un fungo rossiccio all'esterno, percorsi artistici "morbidamente" segnalati all'interno, grandi tendoni nel cortile a riparare gli intervenuti dalla pioggia che ha bagnato la cerimonia.

Una folla di invitati, come del resto tutti gli altri anni, si è riversata nei corridoi dell'ex orfanotrofio maschile, ripieni di tesori ceramici. Il più gettonato della serata è stato senza alcun dubbio Arman. Il simpaticissimo artista, francese di nascita ma ormai americano d'adozione, ha illustrato personalmente le proprie realizzazioni. Le sue opere sono state sommerse di attenzione: nella "galleria" riservata alle sue creazioni venivano fatte entrare trenta persone per volta, apposta per consentire una tranquilla - nei limiti del possibile - visita.

Stupenda e assolutamente geniale è apparsa subito la Fiat Topolino interamente in ceramica, ruote comprese, piena zeppa di bianche caffettiere (anche loro in ceramica). "Troppe" caffettiere, tanto che da uno sportello ne uscivano diverse, mentre l'altro sportello era semiaperto per la pressione dei bianche "arnesi" da cucina. Arman ha spiegato perché ha scelto una Topolino zeppa di caffettiere: la Topolino dei suoi ricordi rappresenta un po' il simbolo dell'Italia dell'immediato dopoguerra, il caffè invece "è" l'Italia. 

L'enorme successo di Arman, corteggiato da critici d'arte e giornalisti, non deve però far passare in secondo piano quanto d'altro è esposto ora al Palazzo delle esposizioni e in tutte le iniziative artistiche aperte in questo periodo a Faenza. Decisamente delizione le porcellane del Settecento del Castello di Buonconsiglio di Trento, ricca di bellissime occasioni come sempre la Biennale dell'Antiquariato, eccezionale il materiale archivistico legato alla farmacia dei Gesuiti di Novellara. Vi compare anche una fattura firmata dal "primo maestro di Faenza", Leonardo Bettisi detto Don Pino. A lui, all'epoca uno dei migliori artisti italiani, I gesuiti avevano commissionato delle opere.

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