E' la prima volta che Pablo Echaurren, il maggiore dei figli vivi di Matta, accetta di esporre insieme al padre. “Il fatto che nella mostra sia stato incluso anche Gordon - il suo fratello di mezzo - è stato decisivo per me”, rivela dall'Italia, dove ha vissuto da sempre.
La mostra “Roberto Sebastian Matta, Gordon Matta-Clark, Pablo Echaurren”, che fa parte della programmazione della 55° biennale di Venezia, e che ha inaugurato il 28 di maggio alla Fondazione Querini Stampalia. Questa istituzione, che risale a metà del XIX secolo, si trova in un palazzo rinascimentale a pochi passi da Piazza San Marco.
Promossa dalla Galleria d'Arte Maggiore, di Bologna, la mostra include un'ottantina di opere: disegni e alcune pitture dei primi anni di Matta (anni Trenta e Quaranta), lavori degli anni Settanta e attuali del mulidisciplinare Echaurren, e fotografie di Matta-Clark.
Curata da Danilo Eccher, che sottolinea come una visione poetica comune tra “il sohno surrealista di Matta, i disegni irriverenti di Echaurren e le corrosioni di architettura mentale di Matta-Clark”. Nonostante la diversità dei loro linguaggi e delle loro personalit, Eccher sostiene che in loro si può trovare un sentimento simile, quello “sostenitore dell'utopia”.
Per Pablo Echaurren,quello che unisce i tre è l'impegno politico: “La lotta costante contro l'arte vista come mercato. La volontà di usare l'arte come strumento, non come un fine. L'arte non è solo un oggetto da contemplare, ne appendere sopra il divano, ma piuttosto una lente con la quale si può conoscere la realtà”, afferma.
Gordon Matta-Clark, figlio del primo matrimonio di Matta, morì nel 1978, a soli 35 anni. Viveva a New York, dove con il tempo si è trasformato in un'artista di culto, che propose uno sguardo profondo alla società attraverso i suoi tagli negli edifici e altra azioni urbane. Nonostante non avesse un rapporto stretto con il padre, dopo la morte di entrambi, le loro opere sono state esposte insieme (nel Museo di Arte di San Diego, nel 2006), suggerendo elementi analoghi rispetto alla rappresentazione degli spazi psicologici e architettonici.
“Essere vicino a Gordon in questa mostra è come ricreare una famiglia che non è mai esistita. Mi conforta nel cuore”, esprime Echaurren, nato nel 1951, unico figlio di Matta con l'attrice italiana Angela Franda. Questo pittore, scultore e collezionista, afferma che con suo fratello, che era 8 anni più grande, si scrivevano fin da bambini. “Gordon mi mandava lettere dagli Stati Uniti, con disegni di cow-boys, per me era l'America dei miei film, dei miei sogni...”
Conobbe i primi lavori di Gordon a Parigi, dove viveva Matta, “ma senza vederli, grazie a quello che mi raccontava mio padre di loro insieme a Batan (gemello di Gordon); come un racconto
fantastico”.
Rispetto al suo padre, racconta come non ci sia mai stata una rottura, o delle discussioni, ma solamente distanza, e per lui quest'ultima rappresenta l'inizio di un dialogo silenzioso tra loro due, un dialogo visivo. “Tutti i filamenti di DNA hanno cominciato a gocciolare e scorrere, per di qua e per di là. Nelle tele, nella carta e nelle foto. Sì, l'operato di mio padre l'ho ricevuto in eredità”, conclude.
